Mercoledì 4 agosto 2010 – Km 189

Al mattino ci svegliamo ansiosi di andare in spiaggia, quando scendiamo la scalinata, ci si presenta una lunghissima striscia di sabbia completamente deserta, una sensazione meravigliosa. Anche qui il bagno è impossibile per il mare molto mosso, quindi ci accontentiamo di una bellissima passeggiata lungo il bagnasciuga dove troviamo delle conchiglie molto grandi, bianche e lucide.

A malincuore, visto che il tempo è tiranno, lasciamo questo meraviglioso posto per raggiungere Evora, città patrimonio dell’UNESCO, torniamo verso Alcacer do Sal dove imbocchiamo la N5 e quindi la N2, troviamo da parcheggiare sotto l’ombra di un grande albero, proprio in un viale a ridosso del centro storico, che raggiungiamo a piedi in una decina di minuti. Evora è una città fortificata con i bastioni praticamente intatti, le sue case dipinte di calce bianca sono bordate di un dorato color ocra. Visitiamo la Sé con il suo bel campanile romanico a forma di pigna e girovagando per le caratteristiche stradine arriviamo al tempio romano di Diana e al palazzo ducale dove ci fermiamo ad un chiosco per una sosta, per poi proseguire la visita alla città.

La nostra tappa per la notte è Estremoz ad una sessantina di chilometri da Evora percorrendo la N18; ci arriviamo che c’è ancora luce sufficiente per poter fotografare passeggiando per la cittadina. Ci fermiamo nella vasta piazza centrale stranamente tutta adibita a parcheggio, e andiamo subito verso la città alta dove vi sono le cose più interessanti: il castello, la chiesa di Santa Maria, la sala de audiencias de Dom Dinis e la capela da Rainha Santa Isabel. Il parcheggio, nonstante sia in centro, ci sembra tranquillo, pertanto decidiamo di non spostarci per la notte, siamo un po’ tristi perché questa è la nostra ultima tappa e da domani si viaggerà con destinazione casa.

 


Evora


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Estremoz


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